Dall’Albania: “Cambiare significa aprire”

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La Quaresima è un momento di cambiamento e nella nostra Missione InterProvinciale in Albania ci sono state delle novità all’inizio del tempo di preparazione alla Pasqua.

Domenica 28 febbraio, P. Andrzej Michon ha iniziato il suo ministero come Parroco della Parrocchia di San Alfonso María de Liguori a Kamëz. L’Eucaristia domenicale è stata presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Tirana-Durazzo, Mons. George Frendo OP, che ha ricordato ai fedeli che la presenza dei Missionari Redentoristi alla periferia della capitale del Paese è un grande dono. Ha anche evidenziato la figura del nostro Padre Fondatore, Sant’Alfonso, poiché è il Santo Protettore della parrocchia, il cui territorio comprende la città di Kamëz, con il tempio parrocchiale, la città di Fushë-Krujë e le città vicine, dove si trova la chiesa di Luz e il monastero contemplativo di San José. Andrzej è il pastore di circa 21.000 cattolici, oltre a tre comunità di religiosi. Questa missione è stata affidata ai Redentoristi nel 2014, e la chiesa parrocchiale è stata consacrata nel 2017, dedicandosi a Sant’Alfonso. Padre Andrzej era in precedenza il parroco della parrocchia di San Giovanni Paolo II di Bathore, quindi il suo lavoro pastorale nella diocesi non è sconosciuto.

Il mercoledì delle Ceneri, inoltre, la Missione albanese ha iniziato una nuova presenza nel Paese. Nel 2018, i Missionari Redentoristi hanno celebrato la loro prima missione popolare nel paese nella città di Gjirokastër. In quell’occasione, il vescovo di quella amministrazione apostolica ha espresso la sua gioia per la presenza dei missionari in quella zona, poiché il numero dei cattolici è molto ridotto. Inoltre, Gjirokastër non ha mai avuto un sacerdote permanente e la comunità cattolica sente un grande desiderio di celebrare i sacramenti. Rispondendo al desiderio della comunità redentorista interprovinciale di continuare ad aprire percorsi di evangelizzazione ad gentes e con l’accoglienza del vescovo amministratore, don Laureano ha avviato una presenza itinerante in quella città, che è proprio la culla del dittatore comunista che perseguitava la Chiesa cattolica.

Sebbene la comunità, al momento, abbia solo due confratelli, i progetti futuri sono sempre di aprire e non chiudere; creare, non mantenere. Lo Spirito del Signore ci spinge sempre ad essere Testimoni del Redentore, soprattutto dove la Parola di salvezza non è stata ancora ascoltata.

Padre Laureano Del Otero Sevillano CSSR
Missione Interprovinciale d’Albania

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