Scoprire il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso a Bussolengo: una guida storico-artistica

0
205

Il libro “Il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso Bussolengo”, scritto da Alberto Pennacchioni, Ennio Pizzini e Giannantonio Conati, colma una lacuna nella bibliografia relativa al culto della Madonna del Perpetuo Soccorso, concentrandosi sul santuario di Bussolengo, nel Nord Italia. Pubblicato in occasione del 150° anniversario della prima esposizione pubblica dell’Icona, il volume offre una guida storico-artistica completa e accessibile del santuario, il più giovane nella zona circostante.


A. Pennacchioni, E. Pizzini, G. Conati, Il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso Bussolengo, editore Associazione Bussolengo Arte e Cultura, Bussolengo VR, 2025, pp. 71.

Recensione di p. Vincenzo La Mendola C.Ss.R.

Nel panorama bibliografico inerente la Madonna del Perpetuo Soccorso e i luoghi legati al suo culto, mancava una pubblicazione specifica per il santuario di Bussolengo, l’unico in Italia ad avere avuto il riconoscimento canonico da parte dell’Ordinario di Verona (2005), e il secondo grande centro di diffusione del culto (nell’Italia centro settentrionale), dopo quello romano. 

Al fine di colmare questa lacuna e di offrire ai pellegrini una guida storico-artistica, nell’anno in cu si commemora il 150 anniversario della prima esposizione pubblica dell’Icona a Bussolengo (8 luglio 1875), ci viene offerto un elegante volume, frutto di accurate ricerche e di un lavoro di redazione a tre mani. I suoi estensori sono: Alberto Pennacchioni, giornalista e autore di numerose monografie; Ennio Pizzini, studioso di storia locale; e Giannantonio Conati, esperto di storia del territorio veronese e saggista. Un trio perfetto e con tutte le qualifiche richieste per redigere una guida, agile e completa, del santuario mariano “più giovane”, tra quelli presenti nella zona circostante, infatti: il santuario mariano di Bussolengo si trova su uno degli ultimi lembi dell’anfiteatro morenico del Garda; un pianoro prospicente la Val d’Adige in cui lo sguardo spazia sulla parte pianeggiante e sulle alture della Valpollicela (p. 7).

In cinque brevi capitoli viene presentata, nelle sue coordinate generali, la storia delle origini dell’edificio. Partendo dalle due piccole chiese “alle Bastie”, e ripercorrendo le fasi della fondazione del convento francescano, con una interessante puntata sui momenti del suo ampliamento e le diverse ristrutturazioni (capitolo I). Gli autori ci aiutano a ripercorrere, come in un avvincente viaggio virtuale, i secoli che hanno visto nascere crescere e modificarsi la struttura conventuale. Fino a giungere agli anni cruciali della soppressione napoleonica, che segnano irrimediabilmente una drastica interruzione. A questo evento fanno seguito i ripetuti tentativi di rifondazione, andati a vuoto. La vicenda di don Turri e la chiamata dei Redentoristi austriaci ad occupare il convento francescano, costituiscono il cuore della narrazione e ci consentono di entrare nel vivo della sua storia più recente (capitolo II), ossia la sua rinascita. Gli autori, con un linguaggio immediato e uno stile fluido, descrivono in sintesi gli episodi principali che rimandano all’origine della devozione alla Madonna del Perpetuo Soccorso a Bussolengo, in quella ultima parte dell’Ottocento italiano (p. 18).

Il terzo capitolo si apre con una disamina sui lavori della seconda ristrutturazione della chiesa e del complesso adiacente e ci introduce nella vera e propria visita guidata. Passo dopo passo, ci vengono illustrati, dal punto di vista artistico e iconografico, l’icona della Vergine, la cappella di S. Alfonso, l’altare maggiore, la cappella di San Gerardo, l’abside e la sacrestia, con le sue preziose lunette e manufatti. Dopo la visita virtuale al complesso e la sosta dinanzi ad ogni opera d’arte che si custodisce nell’aula liturgica, i nostri autori, ci introducono alla scoperta del suggestivo chiostro francescano (capitolo 4), opera seicentesca di autori locali, e una delle migliori per qualità e conservazione nell’intera Provincia. L’analisi dettagliata delle 46 lunette del chiostro consente al visitatore di ripercorrere per immagini la biografia di S. Francesco e di scoprire allo stesso tempo, le relative committenze (attraverso lo studio degli stemmi gentilizi) e i dettagli iconografici dei santi, inscritti nei riquadri ottagonali. Un vero percorso didattico attraverso il santorale francescano, riproposto ai semplici, con i canoni dell’arte popolare. 

L’ultimo capitolo, il quinto, si concentra sulla storia della chiesa medievale di San Micheletto, oggi sede della sezione locale degli Alpini e sulla sua madonna affrescata, in una suggestiva edicola votiva. L’ultimo paragrafo descrive il monumento alla Madonna del Perpetuo Soccorso realizzato nell’Anno Santo del 2000, sul piazzale del Santuario, quasi a ricucire passato e presente, attraverso le immagini dei monumenti raccontati.

Una scelta bibliografia (p. 70) chiude il lavoro, dandoci la cifra del suo spessore scientifico, senza appesantire il testo con note o pesanti didascalie. 

È una nutrita serie di foto, corredate da puntuali didascalie, a fornici ancora preziose notizie che ampliano la nostra conoscenza. Insomma, in una parola, nel volume in oggetto, si può trovare tutto ciò che occorre al pellegrino o al turista che si prepara a visitare il sito. Oppure, se preferiamo, una guida pratica che può accompagnarlo durante la visita stessa, con un insieme di informazioni, storicamente pertinenti e chiaramente schematiche e una prima presentazione che può suscitare anche il desiderio di ulteriori approfondimenti.

A rendere il libro ancora più appetibile è la sua grafica. Le pagine (17, 30-33, 40-41), ad esempio, nelle quali si affronta il tema centrale, ossia le notizie legate all’icona e al suo culto, hanno uno sfondo azzurro, colore mariano per eccellenza. Le altre mantengono lo sfondo bianco, su cui è stata realizzata una impaginazione armoniosa che consente una lettura comodamente scorrevole e nello stesso tempo piacevole. 

Una foto panoramica dell’interno (pp. 22-23) e una ripresa dall’alto di tutto il complesso (p. 70), invitano in un certo senso il lettore ad entrare nel libro e a godere della bellezza dei luoghi, abbracciandoli con uno sguardo. Anche l’inserimento di rare foto d’epoca (pp. 12,14,15,18,20), guidano il lettore nel più recente passato, come in un flash temporale, inoltrandolo nella conoscenza delle trasformazioni che l’intera struttura ha subito nel corso del tempo. 

Non possiamo non evidenziare l’importanza delle altre foto, accuratamente selezionate, specialmente quelle delle lunette e dei riquadri del chiostro, quasi a dare un primo assaggio e stimolare la curiosità del lettore. Non si tratta soltanto di immagini decorative, ma direi pedagogiche e concepite dagli autori come veri e propri documenti storici visivi, con l’intento di completare la descrizione del sito e dei suoi ambienti, attenzionando alcuni dettagli che potrebbero sfuggire ad occhio libero.

Se in prima di copertina vengono presentati in medias res i due siti principali da visitare, in quarta è riportato lo stemma della Congregazione del Santissimo Redentore (realizzato da A. Pennacchioni), per rendere omaggio ai Missionari Redentoristi, custodi e ai promotori del culto alla Madre del Perpetuo Soccorso. Essi, da un secolo e mezzo lavorano, con fedeltà creativa, per trasmettere alle varie generazioni che si avvicendano, l’amore per la Vergine dell’Icona, ormai a pieno titolo, patrimonio della religiosità veronese, se si considera che in altri comuni del veronese vi sono chiese e altari ad essa dedicati. 

Riprendendo una efficace pennellata di p. Gilberto Silvestri, autore della Presentazione (p. 5), possiamo affermare che questo libro è una zummata sul Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso e sul relativo chiostro francescano, una guida elegante, esauriente e funzionale, del complesso religioso, luogo di preghiera, di godimento estetico e di incontro, per quanti sentono l’esigenza di una sosta per ritemprare lo spirito.