La gioia di “Fare Missione”: 50 anni in Madagascar

0
1886

(Ciorani, Italia) “La gioia di “Fare Missione”: 50 anni in Madagascar”,
con questo slogan il Segretariato delle Missioni Estere Redentoriste della Provincia Napoletana ha voluto concludere i festeggiamenti per la meta temporale e spirituale raggiunta a favore della Missione in Madagascar. Volevamo realizzare un evento straordinario per concludere tali festeggiamenti, ma alla fine abbiamo pensato di porre al centro di ogni iniziativa i nostri infaticabili collaboratori, infatti gran parte del merito lo dobbiamo proprio a loro che, con esemplare passione dedicano tempo, preghiera, affetto e offerte per la crescita e sviluppo della missio ad gentes.

Due momenti fondamentali si sono intersecati rendendo questi festeggiamenti fraterni ed intensi: sabato 29 settembre i gruppi ed i collaboratori missionari sono stati convocati a Ciorani, nella nostra Casa Madre, per un confronto ed una programmazione in vista dell’immediato anno pastorale e per farli gioire con la nostra famiglia religiosa, per la Professione temporanea di un Fratello laico.

Il “Fare Missione” è una questione di famiglia per cui i nostri laici missionari ad gentesdevono percepire questa appartenenza, sia in caso di eventuali fallimenti, sia per i successi e la realizzazione dell’evangelizzazione. Il giorno dopo, domenica 30 settembre, i gruppi e i collaboratori missionari si sono ritrovati a Pagani sulla tomba del nostro Fondatore, dove sono stati invitati anche coloro che sostengono a distanza i bambini delle nostre scuole in Madagascar.

Nell’ incontro del mattino non abbiamo tanto rievocato gli inizi e i protagonisti della storia della fondazione della missione (già fatto abbondantemente lo scorso anno), quanto piuttosto abbiamo sottolineato l’importanza del Sostegno Scolastico a Distanza,utile per lo sviluppo umano e sociale di un Popolo dai tratti gentili ed educati. La testimonianza di Sr Giacinta Panzera, missionaria in Madagascar e responsabile del nostro dispensario ad Alasora (villaggio della capitale), è stato incisivo e commovente, offrendo agli adottanti un quadro realistico della povertà e attestando l’utilità del loro contributo mensile a favore dei bambini delle nostre scuole.

P. Lorenzo Gasparro successivamente ha presentato i progetti strutturali in itinere, rallegrando i numerosi partecipanti per le opere che il Signore compie nonostante le tante difficoltà. Al termine di questo primo momento, ci siamo recati in Basilica per la concelebrazione eucaristica.Non potevamo lodare il Signore senza i suoni, i colori e l’animazione tipica del popolo isolano, che la comunità malgascia residente a Roma ha condiviso con la numerosa assemblea.

Presieduta dal Provinciale P. Serafino Fiore, la celebrazione è stata coinvolgente e le danze e i ritmi malgasci ci hanno fatto assaporare la bellezza e la spontaneità con cui questo popolo loda e celebra l’eucarestia. Al termine della celebrazione il Segretario delle Missioni Estere, P. Alberto Ceneri, e il P. Provinciale hanno consegnato agli adottanti, ai gruppi missionari e ad alcuni laici collaboratori della “prima ora”, un piccolo dono espressione tangibile della gratitudine da parte dei Redentoristi della Provincia Napoletana per il sostegno alla missione in tutti questi anni.

L’evento giubilare si è concluso con un momento di festa, di balli e di convivialità, nell’antico refettorio della comunità religiosa di Pagani alla quale vanno i nostri ringraziamenti, in primis al P. Luciano Panella, sia per la l’accoglienza che per l’ottimo buffet preparato e condiviso. La collaborazione con il gruppo “Abbracci Malgasci”, volontari missionari della parrocchia di Sant’Alfonso di Pagani, ha offerto un tocco superlativo all’organizzazione dell’evento; ringrazio tutti e in particolare il responsabile Rosario Pepe per la regia e la passione con cui ha collaborato con il Segretario delle Missioni estere.
A conclusione di questi eventi celebrativi è doverosa un’ultima riflessione:

La sinergia che si è generata tra i Redentoristi e i volontari non è mai stata un fatto formale o una semplice contabilità organizzativa, ma è maturata dalla medesima convinzione che le sfide devono essere condivise, che la carità non è un valore caduto in disuso, che al di sopra del disfacimento del pensiero forte noi crediamo ancora nell’Uomo. Crediamo e perciò continuiamo a costruire ponti senza limiti e senza frontiere.
I Missionari Redentoristi, nell’elevare la lode al Buon Dio per la celebrazione di questo Cinquantesimo, sono riconoscenti ai tanti sacrifici dei primi missionari in Madagascar, a coloro che si sono avvicendati in tutti questi anni ed inoltre per l’opera instancabile di tanti volontari ai quali vanno il nostro doveroso ringraziamento e la preghiera per la loro encomiabile collaborazione.

P. Alberto Ceneri

Print Friendly, PDF & Email