10 comandamenti dell’avvocato di sant’Alfonso

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1726

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a 20 anni era all’apice della sua carriera di avvocato, non avendo mai perso una causa a Napoli. Era l’inizio del XVIII secolo. Si dedicava al diritto in modo disinteressato e vinceva tutte le cause perché difendeva solo quelle che riteneva giuste.

Preoccupato dalla malizia e dalla menzogna con cui agivano i suoi colleghi, prima di desistere dalla carriera ed essere ordinato sacerdote scrisse una lista di condotte etiche che possono essere applicate anche oggi:

1 – Non è mai lecito accettare cause ingiuste, perché sono perniciose per la coscienza e il decoro

2 – Non si deve difendere una causa con mezzi illeciti

3 – Non si deve caricare il cliente con troppe spese, con l’obbligo di restituire ciò che non è necessario

4 – Le cause dei clienti devono essere trattate con la dedizione con cui si trattano le proprie

5 – Bisogna studiare i processi per trarne le argomentazioni precise per difendere la causa

6 – Spesso la dilazione e la trascuratezza degli avvocati pregiudicano i clienti, e i danni devono essere riparati, altrimenti si pecca contro la giustizia

7 – L’avvocato deve implorare da Dio il suo ausilio nella difesa, perché Dio è il primo protettore della giustizia

8 – Non è degno di lode un avvocato che accetta molte cause, superiori ai suoi talenti, alle sue forze e al tempo di cui dispone, che spesso gli mancherà per prepararsi alla difesa

9 – La giustizia e l’onestà non devono mai essere separate da un avvocato; anzi, devono essere sempre conservate come la luce dei suoi occhi

10 – Un avvocato che perde una causa per negligenza è obbligato a riparare i danni.

(a12.com)