Indonesia: Nove confratelli redentoristi ordinati diaconi

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(Weetebula, 5 giugno 2025) – Il cielo azzurro e il caldo sole hanno creato la cornice perfetta per un momento speciale nella Cattedrale dello Spirito Santo. Quel giorno, nove confratelli redentoristi hanno iniziato una nuova fase del loro servizio come diaconi. Ma la loro storia non riguarda solo una cerimonia di ordinazione. È una storia di amore, tradizione e profonda vocazione, il tutto intrecciato in un meraviglioso viaggio.

Il giorno prima dell’ordinazione, la Casa Provinciale Redentorista si è sentita diversa. I fratelli sono arrivati ​​con i loro genitori e le loro famiglie. Alcuni venivano da lontano, portando speranze e preghiere. Seguendo la tradizione sumbanese, i genitori hanno portato due maiali come simbolo di gratitudine e sostegno per i loro figli che avevano scelto questo cammino speciale. Un gesto semplice, ma profondamente significativo.

Il Superiore Provinciale li ha accolti con una cerimonia tradizionale, un momento caloroso e ricco di significato spirituale e culturale. Era come se dicesse: “Non siete soli. Siamo con voi”.

“Confido nel tuo amore fedele”.
La sera del 5 giugno, al suono della campana della Cattedrale, la gente cominciò a radunarsi. La Cattedrale si riempì di volti gioiosi. La danza e il canto d’ingresso furono eseguiti con grande entusiasmo. L’atmosfera si fece solenne quando furono annunciati i nomi dei nove confratelli:

Akuila Maris, CSsR
Andreas Beda Asimu, CSsR
Dominikus Maxi Bulu, CSsR
Fransiskus Tibu Kelen, CSsR
Fulgensius Avelinus Ora, CSsR
Heribertus Geroda Hayon, CSsR
Kristoforus Akri Deodatus, CSsR
Yosep Rebang Muda, CSsR
Yohanes Lambertus Haeng, CSsR

Si avvicinarono con calma all’altare. Davanti al vescovo, Mons. Edmund Woga, CSsR, offrirono la loro vita. Il tema dell’ordinazione di quest’anno era: “Confido nel tuo amore fedele”. Parole che rappresentano un grande passo di fede. Nell’omelia, il vescovo Edmund ha invitato tutti, soprattutto i confratelli, a imparare dalla storia degli Apostoli. Diventare diacono non è una questione di status, ma di cuore. Un diacono deve essere onesto, schietto e affidabile. Deve avere il coraggio di interpretare i segni dei tempi, ascoltare la voce del popolo e servire con sincerità, non per mettersi in mostra.

“Il ministero non è un palcoscenico. È un altare dove offriamo noi stessi”, ha affermato con fermezza il vescovo Edmund.

Ha anche sottolineato l’importanza dell’obbedienza, non come un peso, ma come segno di fiducia nell’opera dello Spirito Santo attraverso la Chiesa. Ogni compito non è solo un incarico, ma una missione.

Dopo l’ordinazione, i nuovi diaconi presteranno servizio in diverse zone di Sumba e Flores. Vivranno tra la gente, imparando più profondamente cosa significhi essere servitori della Chiesa. Poi, il 22 ottobre, saranno ordinati sacerdoti. Il loro cammino è ancora lungo, ma un grande passo è già iniziato. Dopo la Messa, l’atmosfera si è trasformata in una celebrazione della fede. Abbracci, risate e lacrime di gioia. Il Gaudeamus è stato cantato con grande entusiasmo, simbolo di vera gioia. Nulla è stato simulato. Tutto è scaturito da cuori colmi di gratitudine.

Questa non è solo la storia di nove confratelli. È una storia di speranza, di chiamata e di un Dio fedele che continua a chiamarci e a camminare con noi. E forse… è anche un monito per tutti noi: osare confidare, come loro, nell’amore fedele di Dio.

Willy Ng Pala CSsR