Intelligenza artificiale ed educazione familiare

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L’articolo del prof. Martin Carbajo-Núñez OFM, publicato sul Blog dell’Accademia Alfonsiana

L’intelligenza artificiale (AI) può aiutare i genitori a educare i propri figli in diversi modi, ad esempio fornendo applicazioni educative che facilitano l’accesso alle risorse educative più adatte. Ciò è particolarmente importante nelle aree rurali e per i bambini con esigenze speciali[1].

Le applicazioni di intelligenza artificiale possono migliorare l’apprendimento familiare identificando le aree di difficoltà di ciascuno e suggerendo modi per affrontarle con metodi, strumenti e materiali appropriati. Per stimolare l’impegno e la motivazione di ogni studente, possono ricorrere a giochi e altri metodi per rendere il processo di apprendimento più attraente e piacevole. Offrono inoltre la possibilità di valutare immediatamente i progressi di ciascun bambino e il modo migliore per incrementarli.

Questi vantaggi e possibilità sono accompagnati da sfide che devono essere affrontate. Le applicazioni di intelligenza artificiale, se usate in modo scorretto, possono portare alla dipendenza, ostacolare lo sviluppo socio-emotivo del bambino, rafforzare i pregiudizi e ridurre la necessaria interazione faccia a faccia con gli altri studenti. Pertanto, genitori ed educatori devono essere consapevoli delle sfide etiche che l’uso dell’IA comporta.

Il ruolo dei genitori nell’integrazione dell’IA nell’educazione familiare

“I genitori sono i primi e principali educatori dei propri figli”, afferma Giovanni Paolo II. Questo compito educativo è un loro “diritto e dovere primario e inalienabile”. Pertanto, dovrebbero conoscere gli strumenti di IA attualmente disponibili e valutare correttamente i loro potenziali benefici e rischi. Questa conoscenza e formazione permetterà loro di integrare l’IA nell’educazione familiare e di insegnare ai loro figli a utilizzarla in modo etico e responsabile.

L’IA può avere un impatto significativo sulle dinamiche familiari. I genitori devono assicurarsi che il suo utilizzo non comprometta le relazioni interpersonali e i momenti significativi di intimità familiare. Un’eccessiva dipendenza dall’IA potrebbe danneggiare lo sviluppo dei bambini, che hanno bisogno dell’interazione faccia a faccia per sviluppare competenze sociali ed emotive come il rispetto, l’empatia e la collaborazione.

I genitori dovrebbero impegnarsi attivamente nell’apprendimento dei propri figli, sfruttando le possibilità che l’IA offre loro per personalizzare l’istruzione, trovare le risorse più adatte e monitorare i loro progressi. Oltre a parlare con i propri figli delle possibilità e dei rischi dell’IA, i genitori dovrebbero anche assicurarsi che utilizzino solo le applicazioni adatte alla loro età, che ne facciano un uso corretto e che non superino il tempo a loro dedicato. I genitori stessi dovrebbero essere un modello di riferimento nell’uso di queste tecnologie.

Devono inoltre assicurarsi che le applicazioni di IA rispettino la privacy dei loro figli e non utilizzino i dati personali per scopi non accademici. Le autorità devono garantire che i genitori siano ben informati su come i programmi di IA raccolgono, proteggono, utilizzano e concedono l’accesso ai dati personali dei loro figli, consentendo così ai genitori di prendere decisioni informate e responsabili al riguardo.

Conclusioni

L’IA presenta “eccitanti opportunità e gravi rischi” (WDP 2024, 1), anche nell’ambiente familiare. Può migliorare e personalizzare l’educazione dei bambini, ma può anche trasformare “tutto in calcoli astratti che riducono gli individui a dati, il pensiero a un processo meccanico, l’esperienza a casi isolati, la bontà a profitto” (WCD 2024).

I genitori e gli altri professionisti dell’educazione devono mantenere una comunicazione fluida e costante per affrontare insieme le esigenze specifiche di ogni studente e guidare correttamente l’uso dell’IA, sia in famiglia che a scuola. Infatti, “lo scopo e il significato” dell’IA dipendono da noi (WDP 2024, 4).


[1] Questi paragrafi sono tratti dall’articolo: “”Educación e inteligencia artificial. El papel de la familia”, in Estudios Franciscanos 125/476 (2024) 89-102.

(originale nel inglese)