Il frutto di 140 anni di missione in Perù: una famiglia Redentorista solidale e profetica

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Il 24 gennaio 2024, presso il Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, a Rímac (Lima, Perù), è stata celebrata la Messa di ringraziamento per i 140 anni di presenza dei Missionari Redentoristi in Perù.
La celebrazione è stata presieduta da Mons. José Ignacio Alemany Grau C.Ss.R., vescovo emerito della diocesi di Chachapoyas (Perù), e concelebrata da padre Boris Calzadilla Arteaga CSsR, primo superiore provinciale della Provincia Bolivia-Perù, insieme a un folto gruppo di sacerdoti redentoristi e altri ordini religiosi e diocesani. Tra il popolo di Dio, numeroso, erano presenti anche molti religiosi e religiose.

Nell’omelia, Mons. Alemany Grau, che ha 89 anni ed è redentorista da 71 anni, ha offerto una bella riflessione su cosa significa la missione del Redentorista. Ha ricordato la vita missionaria del fondatore sant’Alfonso Maria de Ligorio, famoso per la profondità e la semplicità della sua predicazione e dei suoi scritti. Poi, con un esempio tratto dalla vita reale, ha spiegato a tutti i presenti come si è sviluppata in Perù la missione affidata da Papa Pio IX ai Redentoristi, donando loro l’icona del Perpetuo Soccorso, dicendo loro di “farla conoscere al mondo intero”.

“Da quando sono arrivato in Perù, nel 1963, fino a quando sono stato nominato vescovo nel 1995, mi sono dedicato fondamentalmente alle missioni. Cercare sempre nuove strade per evangelizzare meglio, ha detto Mons. Alemany, Abbiamo visitato borghi lontani e sperduti, paesini abbandonati, ma con persone assetate di conoscere la Madre di Dio.”

Al termine della celebrazione, padre Boris Calzadilla ha preso la parola per ringraziare il vescovo missionario redentorista e tutti i redentoristi che hanno ripercorso la storia dei figli di Sant’Alfonso nelle terre peruviane, ma soprattutto ringraziare l’intera comunità peruviana che ha ha reso possibile la presenza di una Famiglia Redentorista in Perù, composta da sacerdoti, laici, religiosi e religiose, famiglie, giovani, bambini e malati, catechisti e collaboratori che hanno vissuto e vivono con impegno il carisma alfonsiano.

Padre Boris ha commentato: “Ringraziamo Dio per questa casa redentorista che ha testimoniato la fede di tanti giovani che hanno formato una comunità di preghiera, servizio e comunione. Sono 140 anni di missione redentorista in Perù che ha visto gioie e dolori, crescita e crisi, ma è sempre rimasta fedele alla sua vocazione di annunciare il Vangelo e impegnarsi per la giustizia e la pace. Come nel passato, quando siamo arrivati ​​in terra di missione, oggi guardiamo al futuro con l’entusiasmo di tutti coloro che ci hanno accompagnato per trasformarci in quella famiglia viva e attiva. E ci impegniamo ai piedi di nostra madre per continuare ad essere quella famiglia missionaria solidale e profetica”.

Buon anniversario redentoristi in Perù!

Scala News

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