10 anni di ministero di Mons. Antonio De Luca CSsR

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Mons. Antonio De Luca CSsR

Il giubileo del ministero episcopale di p. Antonio De Luca CSsR è l’occasione per riassumere dieci anni di lavoro pastorale e di insegnamento del nostro confratello nella diocesi di Teggiano-Policastro in Italia. L’hanno sfruttato gli autori di un libro occasionale pubblicato in occasione del giubileo. Padre Vincenzo La Mendola introduce i contenuti della pubblicazione in un articolo inviato a Scala News.


Diocesi di Teggiano-Policastro, Nel 10º anniversario della consacrazione episcopale di padre Antonio De Luca (2012-2022). Interventi, riflessioni, prospettive a partire dal magistero episcopale di padre Antonio De Luca C. Ss. R.,Edizioni Diocesi Teggiano-Policastro, Teggiano (SA) 2022, pp. 288. 

E’ davvero con grande piacere e interesse che presentiamo questo volume costituito da una ricca raccolta di saggi/studi, imperniati intorno al magistero episcopale del vescovo padre Antonio De Luca (Torre del Greco NA,1. 07. 1956) e alla sua attività pastorale nella Chiesa di Teggiano Policastro, ormai da un decennio, tempo sufficiente a tracciare un primo bilancio e a mettere in luce l’indirizzo e lo stile del suo ministero come pastore del Popolo di Dio. 

Era il 7 gennaio 2012, giorno in cui p. Antonio veniva ordinato vescovo nella cattedrale di Napoli. La notizia della sua elezione aveva suscitato coralmente la gioia dei confratelli Redentoristi, di tanti preti, religiosi, religiose e laici che hanno usufruito del suo ricco ministero presbiterale, espresso in svariati incarichi e responsabilità ad intra nella Congregazione dei Redentoristi, ad extra nella diocesi di Napoli e in altre del meridione d’Italia.

Il successivo 4 febbraio padre Antonio faceva il suo ingresso nella Diocesi di Teggiano-Policastro, dando inizio al suo servizio pastorale, tra la gente del Cilento, terra ricca di tradizioni culturali e religiose, geograficamente collocata in una delle periferie italiane, luogo privilegiato per un vescovo che porta nel suo DNA il gene missionario di sant’Alfonso.

Sono trascorsi dieci anni da quegli eventi che hanno segnato in modo indelebile la storia della Chiesa particolare alla quale egli è stato inviato e quella partenopea da cui proviene. L’arco cronologico appena ricordato ci richiama al dovere di ricordare, ossia fare memoria per vedere Dio e riconoscere le sue meraviglie già su questa terra, nella storia, in mezzo alle donne e agli uomini del presente e del passato (Invito alla lettura di Carmine Matarazzo, pp.11-15). Non una semplice commemorazione dunque ma un punto di partenza per uno sguardo più realista e di speranza sul futuro. L’Apparizione del Risorto sul lago di Tiberiade in mosaico, riprodotta sulla copertina, oltre ad evocare la fecondità del ministero episcopale del Vescovo redentorista, rimanda all’attenzione e gusto estetico con cui è stata pensata la veste grafica, gioia per le mani e per gli occhi del lettore.

Il volume, edito a cura di Giuseppe Radesca ed Enzo Rispi, e coordinato nelle sue tematiche da Carmine Matarazzo, come si può evincere dalla parte introduttiva e dalle conclusioni, è suddiviso in due sezioni e raccoglie interventi che rileggono, da diverse angolature, il ministero episcopale di padre Antonio, alla luce della sua produzione magisteriale e della relativa impostazione pastorale. Un’opportuna nota biografica iniziale permette al lettore di avere un quadro panoramico delle molteplici attività e numerosi incarichi di p. Antonio, previ al suo episcopato. 

La Bibliografia essenziale (alle pp. 7-9) che abbraccia l’arco cronologico 2012-2022, offre l’elenco degli Orientamentipastorali di padre De Luca, concretizzati nella redazione e stampa di 10 eleganti volumetti, a partire dai quali è possibile cogliere gli insegnamenti, le linee programmatiche del suo governo e della sua visione pastorale. Gli Orientamenti rimandano al suo pensiero teologico, fortemente ancorato alle virtù teologali, alla misericordia, annunciate e celebrate, e al tema della sinodalità di cui viene messa in rilievo la forma e l’azione. Una menzione a parte merita la Lettera alle famiglie, in occasione della Pasqua del 2012. Lo stile fluido e il denso contenuto dei testi, pensati e redatti per raggiungere tutti, ci danno la cifra del taglio popolare, intenzionalmente adottato dal Vescovo redentorista, colto nell’interazione con il vissuto concreto della sua Chiesa.

Il testo in oggetto è rappresentativo di questo cammino ecclesiale e della “visione ecclesiologica mediterranea” di p. De Luca. 

La riflessione introduttiva, che funge da colonna sonora di sottofondo ai contributi che seguono, riporta un originale intervento di Antonio Di Donna, Il profilo del vescovo secondo S. Alfonso M. de’ Liguori, interessante rilettura in chiave contemporanea delle Riflessioni utili ai Vescovi, opera, forse meno nota, ma non per questo meno importante, tra quelle di sant’Alfonso.

La Prima parte Per camminare insieme… Interventi e riflessioni, è la più corposa e consta di quattordici contributi, donati a p. Antonio da amici, colleghi, collaboratori ed estimatori. Le note biografiche degli autori (pp. 279-28), ci danno la cifra dello spessore scientifico dei vari contributi. Li riportiamo di seguito, nell’ordine in cui si trovano nel libro.

  1. Orazio Francesco Piazza, «Signum fraterni vinculi cordium», Dialogo e fraternità episcopale (pp. 25-37). 
  2. Giuseppe Radesca, Evangelizzazione e sinodalità. L’itinerario pastorale di p. Antonio De Luca (pp. 39-51).
  3. Lorenzo Gasparro, Gettare le reti sulla Parola. La Parola di Dio anima di ogni percorso pastorale (54-63).
  4. Romolo Barbarulo, Accipe anulum. Il Vescovo partecipe della sponsalità di Cristo (pp. 65-78).
  5. Antonio Romaniello, La pastorale missionaria di p. Antonio De Luca per una autentica spiritualità (pp. 79-89).
  6. Martino De Pasquale, Prossimità e sinodalità (pp. 91-100).
  7. Antonio Costantino, Integrazione e cultura dell’inclusione (pp. 101-110).
  8. Arturo Esposito, Accoglienza (pp. 111-114).
  9. Antonio Calandriello, L’artigianato della comunione nel magistero episcopale di p. Antonio De Luca (pp.115-127).
  10. Giuseppe Puppo, Famiglia e fragilità. Approccio giuridico-pastorale alla famiglia (129-141).
  11. Domenico Santangelo, Il binomio fede e sequela Christi: forma per la vita buona nel mondo (pp. 143-153).
  12. Angelo Paladino – Antonio Cetrangolo, Diritto e carità. Una riflessione a partire dalla vita di Sant’Alfonso (pp. 155-166).
  13. Enzo Rispi, Per una spiritualità apostolica. La copiosa redemptio (pp. 167-184).
  14. Massimo La Corte, L’audacia della speranza e la forza della pazienza (pp.185-204).

La seconda parte, Sulla via della missione – Bilancio e prospettive, consta di tre interventi: un’ampia e articolata conclusione, nella quale, magistralmente, vengono ricuciti e riletti, in una visione d’insieme, i contributi magisteriali del Pastore della Chiesa teggianese, focalizzando l’attenzione sui documenti, offerti a scadenza annuale, dal Vescovo, come stimoli e guida alla comunità diocesana, nell’intento di mostrare la meta, accogliendo in pieno la sfida della sinodalità.

  1. Carmine Matarazzo, Dalla pastorale di conservazione ad una Chiesa sinodale in permanente conversione. Lo stile missionario del magistero episcopale di padre Antonio De Luca.
  2. Lo stemma episcopale di padre Antonio De Luca (pp. 207-270).
  3. Dum omni modo Christus adnuntietue. Testo e musica di Angelo Fiasco (pp. 275-278).

E’ sufficiente scorrere i titoli dei vari interventi (per i sottotitoli rimandiamo all’Indice del libro), per rendersi conto della fecondità e della ricchezza di contenuti e iniziative che hanno segnato il cammino della Chiesa locale, guidata da padre De Luca,  nei dieci anni appena trascorsi, in piena consonanza con le linee della Chiesa, espresse nel magistero del Pontefice attuale e della CEI, ma con un’impronta personale, legata alla propria formazione ed esperienza ecclesiale e al carisma vissuto all’interno della Congregazione redentorista, con uno sguardo costante alla missio ad gentes e alle condizioni e sfide socio culturali del meridione. 

P. Antonio, sulle orme di sant’Alfonso, si pone come uomo del popolo, attento alle istanze sociali, culturali e storiche del territorio, visitato personalmente e frequentemente, con stile missionario. La sua azione pastorale infatti comincia “dal basso”, ossia dall’ascolto, dall’incontro personale e dal confronto schietto con la gente, dalla conoscenza del territorio, nella ferialità della vita. E’ noto che il Vescovo è presente a tutte le iniziative e manifestazioni religiose, culturali e popolari dei vari centri della sua Diocesi, instaurando rapporti personali con ogni categoria di persone e dialogando con le istituzioni. 

All’interno del presbiterio, come si evince dai testi menzionati, egli funge da artigiano di comunione, favorendo la pastorale vocazionale, la crescita a più livelli dei presbiteri e curandone personalmente la formazione. Termini ricorrenti come fraternità episcopale, accoglienza, integrazione e inclusione, abituali nel suo modo di esprimersi, ci offrono le coordinate umane e pastorali della missione episcopale di padre Antonio, attento a costruire uno stile di Chiesa sinodale, in ascolto, che tiene conto della Tradizione e delle tradizioni, e che si proietta con coraggio sui sentieri della storia, aperta ad un confronto serio con la contemporaneità.

Mons. Antonio De Luca con Papa Francesco.

L’episcopato di De Luca, sintetizzato nel motto paolino (e di conseguenza alfonsiano!) Dum omni modo Chrtistus adnuntietur (Fil 1, 18), illustrato anche nelle sue componenti araldiche (pp. 271-2674) all’interno del testo, si pone tra gli obbiettivi prioritari quello di guidare la Chiesa locale nell’assimilazione e attualizzazione del Vaticano II, operazione complessa e indispensabile ancora in corso, la quale necessita di un oculato accompagnamento spirituale, in cui si offrano stimoli teologico-pastorali e sia favorito un cambio di mentalità ecclesiale. 

Il libro, curato con competenza, in tutti i suoi aspetti, è soltanto il primo bilancio del cammino appena percorso, e costituisce la premessa per un nuovo itinerario pastorale, che siamo certi sarà altrettanto fruttuoso e incisivo. 

Al nostro confratello vescovo auguriamo che sull’esempio di sant’Alfonso, il suo operato possa continuare ad essere “lucerna ardens et lucens” per tutte le persone, le comunità e la società.

Vincenzo La Mendola C.Ss.R.

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