Una giornata di riflessione a Roma: “Costruire comunità oggi come Redentoristi”

0
229

Quella di sabato 20 gennaio 2024 è stata una giornata di formazione permanente per tutta la comunità di San Alfonso (I membri del Governo generale, i confratelli della Curia generalizia, i confratelli dell’Accademia Alfonsiana, i confratelli del Collegio Maggiore, i confratelli che operano a vario titolo nella Chiesa e nella comunità). Padre Serafino Fiore, C.Ss.R., già Consultore Generale e Provinciale della Provincia di Napoli, ha offerto una riflessione sulla vita comunitaria. Ha scelto di parlare della sfida di costruire una comunità oggi come Redentoristi. Padre Serafino ha parlato con molta passione ed entusiasmo ricordando ai confratelli che le nostre Costituzioni e Statuti Redentoristi contengono forse la migliore presentazione della Vita Comunitaria mai scritta tenendo conto delle diverse dimensioni della Comunità (Comunità di Preghiera, di Persone, di Lavoro, di Conversione, di Comunità aperta, ecc.). La sua riflessione si è concentrata sull’unicità della Comunità di Sant’Alfonso che conta oltre 60 membri ed è più grande di molte province della Congregazione con tanta ricchezza di cultura, nazionalità, lingua, età, esperienza, apprendimento e confratelli al servizio della Congregazione in diverse capacità e consapevoli anche della natura transitoria della comunità, con confratelli che restano solo per pochi anni. Sebbene sia una sfida costruire comunità in una comunità così diversa e multiforme, è una chiamata che dobbiamo abbracciare ogni giorno per vivere come comunità nella nostra vita consacrata. Proprio come un uccello costruisce con cura il suo nido, con tanta cura e tenacia noi ogni giorno dobbiamo costruire e edificare la nostra comunità.

Padre Serafino, utilizzando la sua vasta esperienza come Redentorista, Consultore Generale e Provinciale, ha posto domande semplici ma stimolanti: cosa possiamo dire di più sulla vita comunitaria? Cosa possiamo fare di più per la nostra vita comunitaria? Cosa e come utilizzare i Documenti sulla vita comunitaria (Le nostre Costituzioni e Statuti, il Documento finale del XXVI Capitolo generale, la Lettera del P. Generale sulla vita comunitaria pubblicata lo scorso anno a dicembre?

Padre Serafino ha scelto tre punti importanti su cui riflettere in risposta alle domande di cui sopra per lavorare insieme verso una visione comune di vita comunitaria per l’intera comunità.

Innanzitutto, fede e vita fraterna. Ha posto una domanda provocatoria: “Cosa ci fa dire che fede e comunità stanno insieme? Al centro stesso della nostra fede c’è il nostro rapporto con Dio rafforzato e approfondito attraverso la preghiera e la meditazione personale e comunitaria. Citando la lettera del Generale ha detto: “Una comunità religiosa che non ha un rapporto con Dio è vuota. Il rapporto con Dio include la preghiera personale e comunitaria”. Padre Serafino ha parlato con grande passione della necessità della dimensione contemplativa della preghiera nella vita di un Redentorista che alimenta la nostra vita comunitaria. Citando Sant’Alfonso, Thomas Merton e la Costituzione n. 24, ha mostrato quanto sia necessaria nella vita quotidiana di un Redentorista la contemplazione che gli permette di vedere la sua vita come un dono di un Dio amorevole e come è chiamato a fare dono di la sua vita allo stesso Dio amorevole e ai suoi confratelli.

Secondo: a che punto siamo? In questa sezione padre Serafino ha approfondito e invitato i confratelli ad interrogarsi sulla qualità della nostra vita comunitaria. Riferendosi alla lettera del Padre Generale sulla vita comunitaria, ha voluto sottolineare che “la comunità è il luogo dove condividiamo la nostra esistenza, la nostra storia di salvezza e le nostre memorie di redenzione”.

Terzo, l’umiltà. Padre Serafino ha insistito sull’importanza dell’Umiltà per imparare dalla vita, dai laici, dalla propria esperienza di vita e per un processo sinodale nella vita comunitaria quotidiana. Ha citato diversi momenti della vita di Sant’Alfonso in cui Sant’Alfonso con grande umiltà era aperto all’apprendimento. Padre Serafino ha concluso la sua riflessione sulla necessità dell’umiltà per costruire la vita comunitaria con le seguenti parole: “È impossibile all’uomo ma non a Dio. La sua grazia può tutto, a patto di fare un cammino a ritroso, e dedicarci ad un esercizio altrettanto costante e paziente, per riscoprire qualunque motivo profondo della nostra consacrazione o ministero: sia un vero rapporto d’amore con Gesù Cristo, sia una retta intenzione, sia la verità con noi stessi. Ma anche per questo esercizio ci vuole molta umiltà”.

Successivamente, padre Serafino è stato il celebrante principale e ha offerto l’omelia dell’Eucaristia comunitaria nella Cappella della Comunità a San Alfonso. Ha riflettuto ancora una volta sulle letture del giorno con un eloquente riferimento a vari momenti della vita di Sant’Alfonso e al suo zelo per la missione come Gesù e al suo zelo per il Regno, e ancora a vari momenti della vita di Sant’Alfonso che fu considerato pazzo per alcune sue decisioni a favore dei poveri e degli abbandonati come Gesù, la cui famiglia lo riteneva pazzo e per questo volle incarcerarlo. Padre Serafino ha sottolineato la follia dell’amore nel cuore di un Dio pazzo d’amore per noi, che era l’essenza degli scritti di Sant’Alfonso.

Joseph Ivel Mendanha, C.Ss.R.
Consultore Generale

Si può leggere il testo completo qui:

Costruire comunità oggi, da Redentoristi – Roma, Casa sant’Alfonso 20 01 2024

>> Si può vedere e ascoltare la riflessione completa sul nostro canale YouTube