La Guajira (dipartimento del nord-est della Colombia) sta vivendo una crisi umanitaria, in parte dovuta alle migrazioni: negli ultimi anni, La Guajira ha accolto più di 300.000 migranti venezuelani che sono stati assistiti con risorse locali, e gli aiuti ricevuti dagli Stati Uniti (USAID) sono terminati con gli ultimi ordini del presidente Trump. Così, di fronte alla crisi umanitaria, ambientale e politica de La Guajira, Monsignor Francisco Ceballos, vescovo redentorista della diocesi di Riohacha, ci dice che “è una terra benedetta dalle ricchezze, ma è anche una terra che soffre e che ci chiede di agire con urgenza”.
Con un appello urgente all’unità e al dialogo, monsignor Francisco Antonio Ceballos Escobar, vescovo della diocesi di Riohacha, mette sul tavolo la grave crisi che sta attraversando La Guajira. In una forte dichiarazione, il presule sottolinea la necessità di raggiungere un “Grande Accordo per lo Sviluppo”, che permetta di superare le divisioni socio-politiche che oggi fratturano la regione, nonché di costruire un futuro prospero per questo dipartimento, ricco di risorse ma colpito da disuguaglianza, corruzione e abbandono.
Nel suo messaggio, il vescovo redentorista di Riohacha evidenzia le gravi situazioni che li colpiscono, come il crollo dell’agricoltura, dell’industria, del turismo e del commercio, con la conseguente perdita della sovranità alimentare. A ciò si aggiunge la crescente disuguaglianza sociale e il clientelismo.
Di fronte a questa situazione, il presule ha annunciato di aver accolto l’invito di alcune organizzazioni della società civile, come il Comitato Civico per la Dignità di La Guajira e il Fronte Ampio degli Utenti dei Servizi Pubblici di La Guajira, che si stanno già muovendo in questa direzione, per facilitare e convocare molti più attori a un dialogo sociale che dia priorità alla ricerca del bene comune, rispettando la pluralità e il multiculturalismo della regione.
A questo dialogo sono chiamati i leader politici, le comunità etniche, le organizzazioni sociali, le associazioni produttive, il mondo accademico e i media.
Secondo monsignor Francisco Ceballos, la Chiesa assume questa missione ispirandosi al Vangelo, alla Dottrina sociale della Chiesa, al Magistero sociale di Papa Francesco e alla preoccupazione del Santo Padre per la costruzione di una cultura dell’incontro che superi l’indifferenza verso chi soffre e renda possibile il riconoscimento della dignità di ogni persona umana.
In questo appello, il Vescovo ricorda le parole di Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli Tutti, dove il pontefice sottolinea che il dialogo è il modo più appropriato per superare le differenze e costruire il consenso.