Camminando sulle orme di Sant’Alfonso durante il Corso di Spiritualità Redentorista (Parte 2)

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Partendo da Roma, iniziamo un viaggio in autobus in direzione sud, verso la periferia di Napoli. La nostra destinazione era la casa madre redentorista di Ciorani, dove abbiamo avuto il privilegio di trascorrere due settimane, ma non prima di aver visitato Sant’Agata de Goti dove sant’Alfonso de Liguori fu ordinato vescovo. Qui abbiamo anche sperimentato la calorosa ospitalità delle Suore Redentoriste e conosciuto meglio la loro Fondatrice, la Beata Maria Celeste Crostarosa. Abbiamo condiviso la tavola e il canto con le sorelle

Ciorani è un luogo dove il tempo sembra rallentare, permettendoti di assaporare ogni attimo con un profondo senso di tranquillità. Immerso tra le colline, Ciorani emanava una serenità che ti avvolge non appena arrivi. Alzandomi presto una mattina, sperando di fotografare un’alba mozzafiato sulle colline di Ciorani, sono stato invece deliziato dal rintocco melodico delle campane che risuonavano nel paesaggio tranquillo. Questi suoni incantevoli risuonavano da un gregge di pecore che alla fine fu guidato dai pastori oltre la Casa dei Redentoristi, esattamente come avrebbe incontrato lo stesso Sant’Alfonso! In Ciorani era palpabile lo spirito del nostro fondatore. È stato facile incontrare Sant’Alfonso e conoscerlo come un amico che ci ha accolto per conoscere tutto di lui e delle persone che desiderava servire. Ciorani è diventato il nostro punto di partenza per diverse escursioni tra cui le visite a Scala, Marianella, Napoli, Muro Lucano, Delicato, Materdomini, Pagani, offrendoci occasioni per ritornare alle fonti e alla preziosa eredità spirituale e pastorale che Sant’Alfonso, san Gerardo Majella e il Beato Sarnelli ci hanno lasciato.

Le nostre lezioni sono continuate a Ciorani con p. Piotr Chyla e p. George Puthenpura presentando temi quali la Spiritualità, il Regno di Napoli, i nostri Santi e Beati e le nostre Costituzioni. P. Vimal Tirimanna ha trascorso con noi un’intera giornata presentando la Teologia Morale Alfonsiana. È stato profondamente stimolante riflettere sul fatto che la Theologia Moralis non è il prodotto di un teologo esperto. Piuttosto, sbocciò dalla contemplazione da parte di sant’Alfonso dei dilemmi etici derivanti dai bisogni urgenti incontrati durante il suo lavoro pastorale e dal suo impegno personale nell’affrontare i dilemmi legali e morali incontrati durante il suo ministero attivo, in particolare nel campo di missione e all’interno della comunità confessionale. Anche p. Ivel Mendanha ha trascorso con noi un’intera giornata discutendo vari aspetti del Messaggio del XXVI Capitolo Generale. Avendo avuto l’onore di partecipare alla Fase 1 e alla Fase 3 del Capitolo Generale. Le discussioni di p. Ivel sono servite da ponte per essere un “Missionario della speranza sulle orme del Redentore”, il tema di questo sessennio, e per camminare sulle orme di Sant’Alfonso durante questo Corso di Spiritualità. Il mio apprezzamento e la mia gratitudine ai PP. Ivel e Vimal per aver generosamente condiviso la loro vasta esperienza.

Nella nostra seconda domenica a Ciorani, ci siamo riuniti nella Sala Capitolare dove sant’Alfonso e i suoi primi compagni convocarono il Primo Capitolo dopo l’approvazione della Regola nel 1749 e pronunciarono il voto solenne e il giuramento di perseveranza. In un commovente servizio di preghiera, i nostri Redentoristi hanno avuto l’opportunità di rinnovare la loro professione per vivere con fedeltà al loro voto e giuramento di perseveranza, mentre io ho avuto il privilegio di rinnovare il mio impegno missionario laico verso il carisma redentorista. Durante questo momento sacro, in riconoscimento della Presenza divina dentro ognuno di noi, abbiamo riconosciuto che condividiamo una nascita comune nello Spirito, una chiamata condivisa accesa dallo Spirito e un profondo senso di unità all’interno della famiglia Redentorista forgiata dallo Spirito attraverso il Redentore. La scoperta inaspettata dell’elemento artistico di una singola margherita, posizionata sulla parte anteriore, al centro, verso la base di questo altare originale, ha aggiunto un ulteriore dettaglio di significato personale a questa profonda esperienza; le margherite sono i miei fiori preferiti.

La musica ha accompagnato l’intera esistenza della Congregazione Redentorista. Come musicista e compositore di talento, Sant’Alfonso ha sfruttato il potere della musica per trasmettere profondi messaggi spirituali attraverso i suoi testi e le sue composizioni poetiche. Durante la sessione conclusiva del Corso di Spiritualità, abbiamo avuto la fortuna di avere p. Paolo Saturno, direttore d’orchestra con entusiasmo e passione della tradizione musicale alfonsiano-redentorista, racconta una vivida spiegazione dell’eredità musicale tramandata di generazione in generazione. A complemento delle sue parole, l’affascinante esibizione dell’ensemble alfonsiano ha riempito l’aria di melodie che risuonavano attraverso le pareti intorno a noi, creando un’atmosfera a dir poco magica. Il loro pezzo conclusivo è stato “O Bella Mia Speranza” e come bis ci è stato offerto l’intramontabile classico napoletano “O Sole Mio”. Il nostro concerto privato è stata un’esperienza trascendente che ha risuonato profondamente nei nostri cuori, lasciando un profondo apprezzamento per la tradizione musicale alfonsiano-redentorista.

Gli echi di questo corso profondo risuonano ancora fortemente dentro di me anche se ho completato il corso diversi mesi fa. Riflettendo sulle mie esperienze di partecipazione al Corso di Spiritualità, mi è venuta in mente una citazione toccante di F. Scott Fitzgerald, che racchiude l’essenza di questo viaggio di trasformazione: “È una cosa divertente tornare a casa. Ha lo stesso aspetto, ha lo stesso odore, ha la stessa sensazione. Ti renderai conto che ciò che è cambiato sei tu.

Lucy Burich McNamara
Missionaria Laica del Santissimo Redentore, Provincia di Baltimora

n.b. La prima parte delle riflessioni di Lucy Burich McNamara, è stata pubblicata sul nostro sito a settembre.

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