Ogni anno, il 13 maggio, la famiglia Redentorista, celebra la memoria della beata Maria de la Concepción, comunemente nota come Conchita Barrecheguren. È stata beatificata dalla Chiesa Cattolica come modello di profonda fede, sofferenza redentiva e profonda devozione al Signore nonostante la sua fragile salute.
La beata Conchita Barrecheguren è nata il 27 novembre 1905 a Granada, in Spagna, è morta il 13 maggio 1927 (all’età di 22 anni) ed è stata beatificata il 6 maggio 2023 a Granada, in Spagna. Era una laica, figlia di Francisco Barrecheguren Montagut. Sebbene inizialmente lei desiderasse diventare una suora carmelitana, Conchita ne fu impedita dalla sua cattiva salute. Sofferente di infiammazione intestinale, portò la sua intensa sofferenza con fede, dolcezza e gioia. Condusse una vita tranquilla e contemplativa, offrendo le sue sofferenze come preghiera, ed era nota per il suo amore per l’Eucaristia, la devozione mariana e il desiderio di santità.
Il 13 maggio è significativo perché è il giorno in cui Conchita morì, e riflette la tradizione della Chiesa di assegnare le feste dei Beati o Santi nel giorno della loro “nascita al cielo” — la loro morte, che segna il loro ingresso nella vita eterna. E’ notevole che il padre di Concita, Francisco Barrecheguren, dopo la scomparsa di sua moglie, all’età di 65 anni entró nella Congregazione redentorista e nel 1947 emise la professione religiosa.
L’eredità spirituale della Beata Conchita Barrecheguren testimonia la sofferenza redentiva offerta con fiducia in Dio, la sua santità di vita, specialmente tra i malati e i sofferenti, e un profondo legame spirituale tra padre e figlia, entrambi camminando su sentieri di santità. Interessante è anche
La storia della beata Concita ci ispira tutti, specialmente i giovani, i malati e i fedeli laici, a cercare Dio in mezzo alle prove della vita.
Sanjay Tirkey, CSsR.
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