Corso di Spiritualità Redentorista: un pellegrinaggio alle origini del nostro carisma

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Scala. Davanti alla casa dove Sant'Alfonso fondò la Congregazione dei Redentoristi.

Lunedì 8 settembre 2025 è iniziata l’edizione in lingua spagnola del Corso di Spiritualità Redentorista, con l’obiettivo principale di connettersi con le fonti della spiritualità alfonsiana e approfondire la conoscenza di Sant’Alfonso e dei primi redentoristi nel periodo della fondazione e crescita della Congregazione.

Il corso è stato organizzato dal Centro di Spiritualità Redentorista presso la Curia Generalizia della Congregazione del Santissimo Redentore a Roma, sotto la direzione di p. Krzysztof Dworak CSsR e con l’assistenza di p. Cristian Bueno CSsR, segretario esecutivo del Segretariato Generale per l’Evangelizzazione.

Vi hanno partecipato dodici persone — missionari redentoristi e una laica — provenienti da diversi paesi dell’America Latina e dei Caraibi. L’esperienza si è svolta dall’8 al 27 settembre, articolandosi in due tappe principali: Roma e Ciorani.

Durante queste tre intense settimane, i partecipanti hanno vissuto conferenze, momenti di preghiera comunitaria e visite nei luoghi legati alla vita del Fondatore, dei santi e beati redentoristi e delle prime comunità della Congregazione. È stata un’autentica esperienza di pellegrinaggio spirituale e storico, per riscoprire le radici comuni e rinnovare la propria vocazione missionaria.

Di seguito pubblichiamo alcune testimonianze dei partecipanti, che condividono le loro esperienze del corso di spiritualità. 

Ciorani. Na capela do Beato Gennaro Sarnelli.

Sulle orme di San Gerardo a Muro Lucano e Deliceto

P. Alipio Flores, Provincia Bolivia–Perù

«Camminare per i luoghi dove nacque e visse San Gerardo mi ha profondamente colpito. Ho percepito il silenzio e la pace di un bambino che percorreva quelle stesse strade, vivendo la povertà e la fede con gioia e umiltà. San Gerardo ci insegna a seguire Gesù con passione, affrontando le difficoltà e le sfide della vita. Da considerato “inutile”, è divenuto una pietra angolare per la Congregazione, dimostrando che la santità si costruisce nella quotidianità e nell’impegno umile.»


La mia esperienza a Materdomini

Ana Carolina Massae Suetake, collaboratrice di Provincia di Curitiba

«Visitare Materdomini è stato un momento intenso: vedere dove San Gerardo visse e operò, sentire la presenza di Dio in quei luoghi sacri. Nonostante la sua breve permanenza, lasciò un grande lascito di accoglienza e amore verso i più vulnerabili. Questo corso ci ha aiutato a riflettere sul nostro ruolo nel mondo: aiutare chi è ai margini, diffondere la fede e incarnare la santità nella vita quotidiana. È un’esperienza che rinnova la fede e rafforza il nostro impegno missionario.»


Un’esperienza profondamente positiva e arricchente

P. Gladimir Gerard CSsR, Provincia Madre del Perpetuo Soccorso

«Da anni sognavo di partecipare a questo Corso di Spiritualità Redentorista. Queste tre settimane hanno rappresentato la realizzazione di quel sogno. Sapevo che avrei visitato i luoghi fondazionali della mia Congregazione, ma questa peregrinazione mi ha riservato anche molte sorprese.

Ad esempio, l’abbandono di Scala da parte di Sant’Alfonso fu simile a quello di Napoli, perché anche lì c’erano molti sacerdoti; cercava riposo, ma si trovò di fronte allo stesso dilemma spirituale. Un altro dettaglio curioso: Alfonso fumava il proprio tabacco — non lo sapevo!

È stata un’esperienza che mi ha permesso di comprendere meglio la storia della mia Congregazione. Porto con me ricordi preziosi e una prospettiva più chiara e ampia sulla mia famiglia redentorista. Le conferenze e le visite mi hanno aiutato a capire più a fondo gli inizi della Congregazione e la sua grande ricchezza per la Chiesa.

Credo che sia un’esperienza che ogni Redentorista dovrebbe vivere almeno una volta nella vita: ci apre allo spirito originale dei pionieri e rinnova la nostra identità carismatica. Mi sento più radicato nello spirito redentorista che ha sempre ispirato il mio lavoro pastorale. Sono grato e benedetto, e auspico vivamente che questo corso continui nel tempo.»


Sulle orme dei nostri padri fondatori

Ruben Martínez CSsR, Provincia Pedro Donders

«Ciorani, Muro Lucano, Deliceto, Pagani, Caposele… Sono nomi che, per ogni redentorista, risuonano nel profondo del cuore e dell’anima. Fin dai primi passi del discernimento vocazionale e della formazione, questi luoghi sono stati una presenza costante: non semplici località geografiche, ma memoria viva del cammino missionario della nostra Congregazione, nata per portare il Vangelo ai più poveri e abbandonati.

Sant’Alfonso Maria de Liguori, san Gerardo Majella, il beato Gennaro Sarnelli, Vito Curzio e tanti altri confratelli sono intimamente legati a questa storia missionaria iniziata nel 1732 e che ancora oggi segna il nostro cammino.

Partecipare a questo corso è stata per me una grazia immensa. Mi ha permesso di entrare in contatto con le radici più profonde della nostra spiritualità e con l’esperienza di fraternità dei primi redentoristi nella casa di Ciorani. Sono stato profondamente toccato dal loro spirito deciso nell’affrontare le difficoltà e dalla loro passione nell’annunciare la Buona Notizia del Regno di Dio ai poveri e agli abbandonati.

Calpestare queste terre e attingere alla loro spiritualità è per me una motivazione forte a proseguire sulle orme dei nostri padri fondatori. La missione continua, perché la missione appartiene al Redentore.»


Una chiamata rinnovata alla vocazione laicale

Luiz Antônio Rocha Amaral, missionario laico redentorista – Provincia di Curitiba

«La mia partecipazione è stata del tutto inaspettata. A gennaio la comunità redentorista del Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Campo Grande mi ha comunicato che avrei preso parte al corso di settembre. Ho atteso con gioia e un po’ di timore, poiché sarebbe stata la mia prima esperienza in un altro continente.

Il corso mi ha permesso di visitare i luoghi delle origini della Congregazione e di sentire il soffio dello Spirito che ha animato Sant’Alfonso e tanti altri a proclamare l’amore redentore di Dio. È stata un’esperienza simile a un ritiro: i luoghi, le prime comunità e la guida dei missionari ci hanno aiutato a immergerci nella spiritualità redentorista.

In particolare, la visita alla Catacomba di San Callisto mi ha colpito profondamente: vedere come i primi cristiani vivevano la fede, la speranza e la carità ha rafforzato la mia convinzione nell’importanza di trasmettere la fede alle future generazioni.

Il corso mi ha ricordato che la mia vocazione primaria è quella battesimale: essere segno del Regno di Dio nella società e nella famiglia. Questa esperienza ha rinnovato il mio impegno come laico nella Congregazione, rafforzando il desiderio di servire con dedizione e gioia.

Consiglio a chiunque ne abbia l’opportunità di vivere questa esperienza con coraggio e apertura: tre settimane alle fonti della Congregazione aiutano a incarnare il carisma redentorista e a vivere pienamente la missione di proclamare il Vangelo, soprattutto ai più abbandonati.»