“San Clemente M. Hofbauer un evangelizzatore per l’Europa”
Dal 22 al 25 aprile scorsi, a Cortona (AR) presso l’Oasi Neumann, si è svolto l’annuale Convegno per Laici e Religiosi redentoristi. L’iniziativa, avviata ormai dal 2012, è diventata un appuntamento atteso dai laici che fanno parte dei gruppi vicini alle nostre comunità e dei Padri che li guidano.
Già per il 2020 era in calendario il tema, in piena consonanza con il giubileo clementino, ma la forzata pausa di questi due lunghi anni di stasi ha bloccato ogni iniziativa che prevedesse l’aggregazione. Finalmente quest’anno, migliorate le condizioni generali, siamo stati in grado di convocare l’assemblea e di dare vita a questo momento di formazione e di fraternità, che si rivela molto importante per la vita del laicato redentorista che opera nell’ambito della nostra Provincia.
Il tema del Convegno incuriosiva e creava interesse in molti laici e religiosi, per l’importanza che la figura di san Clemente ha avuto nella storia e nel vissuto pastorale della nostra Congregazione. L’attesa di poter conoscere questa figura carismatica ci ha tenuti in sospeso per due anni.
Per avere una dettagliata presentazione della biografia, delle opere e della spiritualità del santo, ci siamo rivolti allo storico P. Vincenzo M. La Mendola, che durante l’anno giubilare ha pubblicato articoli, saggi e un libro sul santo, avendolo studiato dal punto di vista scientifico e rivelandosi un profondo conoscitore della sua vita.
P. Vincenzo, membro del nostro Istituto Storico, dottorato in Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana e archivista della nostra Provincia, ha accettato di buon grado la proposta, già nel 2020, ma solo in questi giorni ha potuto realizzare quanto aveva cominciato a preparare già da allora. Egli ha sintetizzato la biografia di Hofbauer in otto relazioni, come si può evincere dal Programma, seguendo un ordine cronologico e soffermandosi su diversi aspetti della vita e dell’attività pastorale del santo e puntando i riflettori sul suo metodo pastorale, sulle sue iniziative coraggiose e soprattutto sulla sua ben definita identità di missionario redentorista di frontiera. Il relatore ha presentato Hofbauer, pienamente inserito nel momento storico e nel contesto immediato in cui visse: l’Europa a cavallo tra il secondo Settecento e il primo ventennio dell’Ottocento, come un uomo sempre in missione, in ascolto del proprio tempo, capace di discernere le mozione dello Spirito e di trovare, con il Vangelo alla mano, soluzioni efficaci per rispondere agli interrogativi e alle istanze pastorali più urgenti della Chiesa in cui visse. Le ampie e dense relazioni di p. La Mendola, inoltre hanno messo bene in evidenza l’attualità del santo redentorista e la sua validità per ispirare nuove vie e cercare nuovi mezzi, oggi, per l’annunzio del Vangelo nel nostro mondo ferito. Egli più che svolgere le classiche conferenze storiche, ci ha narrato la
vita del santo, offrendoci originale spunti di riflessione e anche di meditazione, ogni qualvolta ha fatto riferimento ai detti e agli scritti epistolari di Clemente.
La vicenda umana e la spiritualità di san Clemente hanno destato ammirazione e interesse nei partecipanti, attenti e desiderosi di approfondimenti, come si è potuto desumere dai molti interventi, riflessioni e dal fruttuoso dibattito che il contenuto delle relazioni ha suscitato. All’ascolto è seguita la riflessione personale e il confronto comunitario, da cui sono emerse interessanti risonanze e proposte.
I rappresentanti dei gruppi di laici provenienti da San Sperate, Francavilla al mare, Frosinone e Roma (Montespaccato), hanno dimostrato un notevole interesse per il tema proposto, servendosi anche dei libri e sussidi messi loro a disposizione, strumenti di lavoro da utilizzare per la formazione degli altri membri dei gruppi, impossibilitati a partecipare, ma in comunione con noi, come si è potuto vedere dai numerosi messaggi di augurio e di affetto ricevuti in questi giorni.
Si è creato, come ogni anno, un clima sereno e gioioso, di fraternità e di condivisione. I momenti di preghiera, l’Eucaristia quotidiana, i pasti e il dialogo informale si sono svolti all’insegna dell’entusiasmo e della giovialità. A Turno i confratelli presenti, hanno presieduto le varie celebrazioni (eucaristiche e della Liturgia delle ore), apportando il loro contributo, con omelie e riflessioni, molto apprezzate dai partecipanti. Suggestiva la veglia per la pace, con la preghiera del rosario meditato dinanzi all’icona del Perpetuo Soccorso.
Il superiore provinciale, p. Antonio Cirulli, ha aperto e chiuso il Convegno con la celebrazione eucaristica, offrendoci nelle sue omelie profonde riflessioni spirituali, nate dalla Parola di Dio.
Nella celebrazione conclusiva Mercedes Usai, del gruppo di San Sperate si è consacrata come laica missionaria redentorista, con le promesse pubbliche. Anche questo segno ha destato nei partecipanti il desiderio di lavorare con più creatività per la missione, secondo lo stile di San Clemente, icona della nuova evangelizzazione.
Le foto-reportage del Convegno, a cura di p. Fernando Centurion, completano visivamente quanto è avvenuto e abbiamo cercato di descrivere.
L’Oasi Neumann, nonostante il clima incerto e la pioggia, ci ha offerto un soggiorno confortante e premuroso, rendendo il nostro incontro ancora più piacevole.
Nell’ultima assemblea il responsabile dei laici a livello provinciale ha presentato i nuovi documenti sulla “missione condivisa”, auspicando che un loro studio sistematico venga fatto all’interno dei singoli gruppi e ha manifestato ai presenti la sua soddisfazione per il cammino fatto in questi anni e per il lavoro svolto nel Convegno.
Al superiore provinciale l’ultima parola per tirare le conclusioni di quanto detto, e fornire ai presenti alcuni criteri per il cammino dei singoli gruppi. Egli ci ha consegnato tre parole-
chiave: conoscere la spiritualità redentorista, approfondendone le figure di riferimento e le tematiche spirituali e pastorali; familiarizzare tra di noi e con i Padri, sviluppando una collaborazione sinergica ed efficace; responsabilizzarci in prima persona, per essere in prima linea nella missione, apportando il nostro personale contributo.
Dopo i ringraziamenti di rito i presenti hanno condiviso il pranzo e si sono salutati, con l’impegno di ritrovarsi, più numerosi, l’anno prossimo, di nuovo insieme, per rinsaldare i vincoli di appartenenza all’unico corpo missionario della Congregazione e per crescere nella conoscenza del Vangelo e dei temi della spiritualità alfonsiana e redentorista.
P. Luciano Maloszek C.Ss.R.