Il cardinale Bychok prende possesso della Basilica di Santa Sofia a Roma

0
123

22 giugno 2025, seconda domenica dopo Pentecoste, quando la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina celebra la festa di Tutti i Santi della terra ucraina, a Roma, il cardinale Mykola Bychok CSsR ha preso possesso della Basilica di Santa Sofia, meglio conosciuta come la “chiesa degli ucraini”.

Mykola Bychok, CSsR della Provincia di Lviv dei Redentoristi, 45 anni, vescovo dell’Eparchia dei Santi Pietro e Paolo di Melbourne per i cattolici ucraini in Australia, Nuova Zelanda e Oceania è uno dei porporati creati da Papa Francesco nel suo ultimo Concistoro del dicembre 2024 e diventato il più giovani dei cardinali.

Il rito della presa di possesso della chiesa si è svolto prima della Divina Liturgia, presieduta dal cardinale Mykola in concelebrazione con numerosi vescovi e sacerdoti. Alla celebrazione hanno partecipato anche rappresentanti ufficiali dell’Ucraina e dell’Australia. Oltre alla comunità ucraina a Roma, erano presenti confratelli redentoristi, tra cui fratello Larry Lujan, Consultore Generale, e padre Dmytro Kit della comunità di Sant’Alfonso a Roma.

Con una liturgia solenne e alla presenza di tanti fedeli cattolici, la chiesa di Santa Sofia ha sentito le parole e la testimonianza del missionario redentorista, adesso fra i cardinali della chiesa cattolica: “Prendere possesso di questa chiesa significa abbracciare un profondo legame con le generazioni di fedeli che si sono riuniti qui, soprattutto coloro che hanno portato la croce dell’esilio, della persecuzione e dello sfollamento. Santa Sofia è più di un edificio. È una testimonianza vivente della resilienza e della speranza del popolo ucraino.”

Nella sua omelia, il cardinale Bychok ha sottolineato che questo momento simbolico rappresenta per lui una rinnovata missione: portare sostegno ai fedeli della sua Chiesa e “essere un ponte tra Oriente e Occidente, passato e futuro, cielo e terra”. Attraverso il suo ministero e la collaborazione con gli altri, si avvicina una pace giusta, “una pace fondata non solo sulla cessazione del fuoco o sugli accordi politici, ma sulla verità, la dignità e la giustizia”.

Durante la Liturgia ha avuto luogo anche l’ordinazione diaconale di Sviatoslav Pastushchak. Dopo la celebrazione, tutta la comunità orante, guidata dal cardinale e dagli altri vescovi e sacerdoti, è uscita nel cortile della chiesa per scattare delle foto di gruppo e condividere momenti di fraternità.

Scala News


La chiesa degli ucraini a Roma

Nel febbraio del 1963, subito dopo il suo ritorno dalla prigionia in un gulag siberiano, l’arcieparca e cardinale Josyp Slipyj cominciò a raccogliere fondi per costruire a Roma una chiesa per la comunità della Chiesa greco-cattolica ucraina.

L’architetto italiano Lucio Di Stefano mise a punto un progetto per costruire un edificio sulla base dei piani originali per la costruzione della cattedrale di Santa Sofia a Kiev, una chiesa con cinque cupole in stile neobizantino. La costruzione iniziò nel giugno del 1967 e terminò nel settembre del 1969. I mosaici dell’altare sono dell’artista ucraino Svjatoslav Hordynskyj.

Santa Sofia in via Boccea (by AR – Own work, CC0, https://commons.wikimedia.org)

Cosecconsacrata alla presenza di papa Paolo VI, la chiesa è un importante centro spirituale e culturale per la comunità ucraina a Roma. Dallo scoppio della guerra in Ucraina negli anni recenti, è diventata un centro importante per la raccolta di aiuti e la solidarietà dei romani verso i loro fratelli e sorelle vittime dell’aggressione russa.

Il titolo di Santa Sofia

Il titolo cardinalizio di Santa Sofia in via Boccea, legato alla basilica greco-cattolica ucraina di Santa Sofia, fu creato nel 1985 da Papa Giovanni Paolo II, che lo conferì all’allora capo e padre della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina Sua Beatitudine Myroslav Ivan Lubachivsky. Lo stesso titolo è stato conferito nel 2001 al suo successore, Sua Beatitudine Liubomyr Husar, scomparso nel 2017. Il cardinale Mykola Bychok, settimo cardinale nella storia della Chiesa ucraina, è diventato il terzo cardinale con il titolo di questa basilica. Va notato che Sua Beatitudine Josyf Slipyj aveva il titolo della chiesa di Sant’Atanasio, dove si celebrano le funzioni religiose secondo il rito bizantino. Il primo cardinale nella storia della Chiesa ucraina, il metropolita Isidoro di Kyiv, apparteneva al rango dei cardinali-vescovi con il titolo della diocesi suburbana di Sabina. (da Vatican News)